prima edizione
Una manifestazione che coinvolge le diverse realtà legate al libro per costituire un “sistema connettivo” di promozione culturale volto alla valorizzazione del territorio e del suo patrimonio.
Bookweek è inserita nel palinsesto di Genova Capitale del Libro 2023, è promossa dal Comune di Genova e realizzata grazie al contributo di Fondazione Carige.
Si avvale della collaborazione di Biblioteca Universitaria di Genova (Ministero della Cultura) e anche di Casa Luzzati, Fiera del Libro di Genova, Fondazione Città del Libro, Lele Luzzati Foundation, Satura e ViadelCampo29rosso.
Incontri e confronti con i molteplici sguardi degli autori. Iniziative nelle librerie, biblioteche, studi di illustrazione, circoli culturali, gallerie d’arte e scuole di scrittura. Laboratori anche per i più piccoli e sfide fra gruppi di lettura.
E ancora musica, teatro, aperitivi letterari nelle piazze e percorsi alla scoperta dei luoghi più nascosti della città.
BOOKWEEK è a cura dell’Associazione “Vivere il Centro Storico di Genova”, un’organizzazione di volontariato nata dall’iniziativa dei residenti, impegnata attivamente per migliorare la vivibilità del Centro Storico in contrasto coi diversi fenomeni di degrado a cui è soggetto.
Volta a queste finalità anche la proposta di iniziative culturali attrattive e inclusive, con l’obiettivo della valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale del territorio.
Tra queste rientra l’ideazione e la realizzazione della manifestazione “BookWeek_Centro Storico a Libro aperto”, che si pone, tra gli altri, l’obiettivo di mettere in luce tutte le realtà legate al libro presenti sul territorio del Centro Storico.
Dalle atmosfere “noir” del film “Le Mura di Malapaga”, ambientato tra i vicoli e il porto della Genova dell”immediato dopoguerra, ai luoghi percorsi dai protagonisti della molteplice produzione letteraria di genere che trae ispirazione dalle atmosfere dei vicoli e del Centro Storico.
Genova in “noir” indaga il rapporto tra lo scrittore e la città d’ispirazione.
Laddove il territorio diventa protagonista si apre un ulteriore dialogo con personaggi e luoghi della letteratura: non solo quella ambientata in altre città storiche, ma in territori fortemente caratterizzati (dalle Langhe all’Irlanda).
Genova in “noir” è anche l”occasione per un percorso, con visita guidata, alla scoperta dei luoghi meno noti dalla Collina di Castello fino al quartiere del Molo e le Mura di Malapaga (In riferimento anche al film “Interpol” del 1956, quando Genova fu il set che nella finzione fu fatta passare di volta in volta per Lisbona, Roma, Napoli, Atene, New York).
Trovano spazio in questa sezione, che costituisce l’asse portante della manifestazione, opere letterarie di diverso genere, espressione di una interpretazione della realtà attraverso singolari chiavi di lettura.
In particolare, nelle nuove visioni:
A queste tematiche sono ispirate le quattro Mostre allestite presso Satura, Palazzo Stella.
Nei molteplici sguardi, oltre alle presentazioni degli autori, anche:
Il racconto inizia dalla “mitica” storia dei pastori lunigianesi trasformatisi in librai ambulanti, “di piazza in piazza e di casa in casa”, diventati in seguito editori, che nell’ottocento diffusero i libri a Genova, in mezza Italia e oltreoceano (New York, Argentina).
A questa storia Oriana Fallaci dedicò un suo articolo (del 1952 su Epoca) e al “pastore con la gerla” Lele Luzzati ha dedicato alcuni suoi disegni. Una storia che dalla piccola Montereggio e da Pontremoli arriva sino ad oggi col Premio Bancarella. Ad essa è dedicata la Mostra “Montereggio Booktown italiana” presso la Biblioteca Universitaria di Genova.
Passando dai fenomeni editoriali dovuti al “passaparola” si arriva all’odierno exploit dei social e del “BookTok”, raccontando di un “caso “social” genovese, che ha origine nel periodo della pandemia.
Per bambini ma anche per adulti: nuove tematiche nel libro illustrato.
Laboratori artistici e creativi per tutte le età, dai più piccoli (InvestiKat; la costruzione di un piccolo libro personalizzato) agli adolescenti (alla scoperta dei caratteri tipografici), fino ad adolescenti e adulti insieme (Fantasiologia; Caviard’Art).
BookWeek include nel programma le iniziative organizzate da realtà che hanno un importante ruolo sociale all’interno del Centro Storico: dalla Biblioteca per bambini Semiforesti, un “avamposto” nel Sestiere di Pré, alla Biblioteca Kora con le iniziative in occasione del suo primo compleanno, BookWeek coinvolge anche gli studenti di scuole genovesi per una lettura critica della prima indagine di un detective sedicenne, scritto e presentato da un maestro del giallo italiano.
della manifestazione BookWeek “Centro Storico a Libro aperto” 17-19 maggio 2024.
Armando Milani
COLPIRE AL CUORE: LA GRAFICA PER COMUNICARE VALORI UNIVERSALI
Cento personaggi incontrati nel mondo che hanno ispirato la vita e il lavoro, tra Milano e New York, di Armando Milani, protagonista di fama internazionale della comunicazione grafica, da sempre impegnato su temi sociali di entità globale.
Emblematico il poster per la Pace realizzato per le Nazioni Unite nel 2004, oggi diffuso in tutto il mondo.
Proiezione del video Emotions, sul tema della “Eco-Humanity”.
Armando Milani, Incontri, Lazy Dog Press, 2024.
Evento in collaborazione con Lele Luzzati Foundation, Palazzo Ducale.
Introduzione di Renato Venturelli.
“Dalle Mura di Malapaga alla Bocca del Lupo.” Ibleto Fieschi.
“1956. Quando Genova fu Lisbona, Roma, Napoli, Atene, New York.” Ferdinando Bonora
Emily Mignanelli, L’età dimenticata, Feltrinelli, 2024.
Susanna Bissoli, I folgorati, Einaudi, 2024 in dialogo con Ester Armanino
Approcci inusuali al tema della salute mentale.
Autori in dialogo: Paolo Milone, L’arte di legare le persone, Einaudi, 2022.
Marco Ercolani, Galassie parallele, storie di artisti fuori norma, Il Canneto, 2019.
Franca Pezzoni e Giacinto Buscaglia, Cento imperfetti mondi, Albatros, 2022.
Inaugurazione mostra di Stefano Grondona a cura di Mario Napoli
Autori in dialogo: Bruno Morchio, Le ombre della sera, Garzanti, 2024.
Antonio Paolacci e Paola Ronco, Tutto come ieri, Piemme, 2022.
Maria Masella, Sangue dal passato, Fratelli Frilli, 2024.
Sabrina De Bastiani, Daniele Cambiaso, Eredità nera, Fratelli Frilli, 2024.
Ginevra Barducci, Fiocchi rossi. Cronache di vita cinese, Augh!, 2024
Presentazione organizzata da Associazione Semiforesti
Passeggiata con Ferdinando Bonora “da San Silvestro a Trastevere, da Atene alle Mura di Malapaga”, con sosta aperitivo in un Caffè Museo (La Bottega del Conte)
Spettacolo teatrale da un’idea di Elena Vanni e Raimondo Brandi con Elena Dragonetti, Francesca Farcomeni, Noemi Parroni, Elena Vanni
Incontro con l’autore Davide Bressanin
Laboratorio per bambini per la creazione di un piccolo libro personalizzato
Durata: 3 ore
narrazione di Paola Pettinotti
L’editore Carlo Frilli in dialogo con Sofia Corben
Il commercio ambulante di libri, a cura di Graziano Ruffini
a cura di Giuseppe Benelli
presentazione della mostra
Aurora Tamigio, Il cognome delle donne, Feltrinelli, 2023.
Selezione di testi declamati ad alta voce sul tema della memoria a cura di Elena Dragonetti, Francesca Farcomeni, Noemi Parroni, Elena Vanni
Spettacolo teatrale da un’idea di Elena Vanni e Raimondo Brandi con Elena Dragonetti, Francesca Farcomeni, Noemi Parroni, Elena Vanni
Talk con diversi attori coinvolti in Kora, biblioteca per bambini.
Interviene Antonella Agnoli. Organizzato da coop. Il Laboratorio
Laboratori, incontri con autori, stand di librerie e tanto altro, organizzato da coop. Il Laboratorio
Anita Chieppa, Filastroccar colori liberamente, Chiaroscuro, 2024.
Presentazione e laboratorio per bambini, organizzato da Associazione Semiforesti
Gruppi di lettura: Book Morning, Lettori Accaniti, Scompaginati.
Giudici: Orso Tosco, Pasquale Napolitano e Emanuela Chicchiricò
Presentano: Ilaria Crotti e Federico Alfano
La letteratura poliziesca e le indagini scientifiche a cura di Paolo Bensi
Il nuovo marchio editoriale di non-fiction, dalla collaborazione tra il Post e Iperborea
Massimo Lafronza di xxysrtudio in dialogo con Valentina Mancinelli
Interviene Maurizio Romanengo
Laboratorio artistico-esperienziale per adulti con Angela Cutugno, arteterapista.
Durata 2 ore.
Info e prenotazioni 0108680581
Helen Hester e Nick Srinceck, Dopo il lavoro – Una storia della casa e della lotta per il tempo libero, Tlon, 2024.
Dialogano Biancamaria Furci e Selena Pastorino organizzato da Libreria Bookowski
Alla scoperta dei fondi ritrovati della Bottega, con Daniela Pilastro.
Cocktails letterari
Esposizione delle opere di Vincent Maillard
Dal 10 al 31 maggio
Casa Luzzati, Palazzo Ducale
Dal 10 maggio
Satura - Palazzo Stella
mostra di Stefano Grondona a cura di Mario Napoli
Dal 17 maggio
Satura - Palazzo Stella
17 - 18 maggio
Biblioteca Universitaria di Genova
Un viaggio nel cuore di Genova
fotografie di Adriano Silingardi
Dal 17 al 19 maggio • dalle 15:00 alle 19:00
Studio d’Arte Mascherona
La vita nei manicomi e negli istituti di rieducazione minorile
Reportage di Giorgio Bergami
Dal 17 maggio
Satura - Palazzo Stella
Segnalato nei pannelli descrittivi del percorso archeologico a cura del DAD all’interno della sede in
Stradone S. Agostino.
Visita effettuabile durante la giornata del 17 maggio
DAD - Stradone S. Agostino
Visite guidate gratuite a cura di “Fiera del Libro”
con Claudia Bergamaschi, Associazione Genova In Mostra
“La Genova dei mercanti”. Storia, architettura e letture nel medioevo ancora nascosto tra il Porto e
le Vigne
18 maggio ore 16:30
19 maggio ore 10:00
“Vita quotidiana a Genova”. L’evoluzione storica e i racconti di una città millenaria tra Campetto e
la Maddalena
17 maggio ore 16:30
Prenotazione obbligatoria su sfogliandogenova@gmail.com
Dal libro, Drink list ispirata ad alcuni dei più grandi scrittori della storia.
Piccola Birreria Kowalski
Dalle 19:00 per tutti i giorni della manifestazione
“Esploratori di carta: rotte inedite tra le pagine”
Books in the Piazza
“Storia della Massoneria”
La Libreria di Michela F.
“Il Libraio Seminatore, quasi come un Thriller”
Libreria Antiquaria Borgo Lungo
Vetrina dedicata al cantautore genovese
19 maggio
Giunti al Punto
L’A.R.E.M. Agenzia Recupero Eventi Mancanti è un originale format d’improvvisazione, regia e drammaturgia in tempo reale. Davanti agli occhi degli spettatori quattro donne mettono in scena i ricordi del pubblico raccolti appena prima dello spettacolo. È un dispositivo che mette in moto una reinvenzione collettiva dei ricordi.
La vita è ostinata, e Vera lo sa bene. Quando scopre di essere di nuovo malata (della stessa malattia che ha portato via sua madre, e molte donne della sua famiglia), suo padre Zeno le offre ospitalità nella casa dove da anni vive ormai solo – la «Settimana Enigmistica» sempre sul davanzale del bagno, con le caselle riempite a caso, perché i vuoti sono insopportabili.
La loro è una famiglia monca ma vitale, spiritosa, dirompente. Nora è la sorella minore, gestisce da sola una figlia di dieci anni e un negozio di borse dove ha provato a far lavorare Vera, ma lei stava al computer a scrivere anziché inserire fatture. Vera infatti ha sempre inseguito, oltre alla libertà, il sogno di diventare scrittrice: però «le storie bisogna pure finire di raccontarle», non lasciarle a metà, impantanate, un po’ come la sua vita. L’amore accidentato con Franco – che riesce a farsi venire un attacco di panico mentre l’accompagna a una visita di controllo – non è l’àncora sicura per affrontare la nuova burrasca. Meglio tornare nella casa in cui è cresciuta, da quel cocciuto di suo padre, che pur di non far vedere a un medico la gamba che gli pulsa gira solo con scarpe di tela sfondate.
Ed è proprio in una stanza chiusa a chiave di quella casa che Vera scopre decine di quaderni fitti fitti di parole: suo padre ha scritto un romanzo? Ma se ha la quinta elementare. Chissà se sono le storie che ci salvano, o siamo noi a doverle salvare.
Un romanzo dalla grazia rara che sa tenere insieme il riso e il pianto, perché è l’ironia la chiave di tutte le salvezze.
Susanna Bissoli (Verona 1965) ha studiato lingue, mediazione culturale e didattica dell’italiano per stranieri. È autrice della raccolta di racconti Caterina sulla soglia (2009) e del romanzo Le parole che cambiano tutto (2011), entrambi pubblicati da Terre di Mezzo. Appassionata di teatro, da circa vent’anni conduce laboratori di narrazione interculturale, specialmente con gruppi di donne.
Il ristorante del loro primo appuntamento, Rossano con i capelli tagliati di fresco e la barba incolta: a Nina sembra una serata perfetta. È convinta che finalmente le chiederà di sposarlo, e per l’occasione indossa il suo adorato vestito rosso. Tutto sembra come dovrebbe essere, fino a quando Ross pronuncia le fatidiche parole: «Ti devo parlare». E, andandosene, lascia Nina da sola, affranta, a pensare a tutto ciò che avrebbe potuto essere e non sarà mai. Nella stessa sera, qualcun altro vive un tremendo dolore: è un uomo anziano, che affida a un diario i suoi pensieri per la figlia, con cui non parla più. Non sa cosa farsene della sua vita, e passa le notti insonni a controllare quali lampioni non funzionano, per segnalarli al comune. Infine, un uomo tormentato, dall’animo oscuro, diventa il protagonista di un delitto che coinvolgerà Genova, Nina e l’anziano signore. Tre personaggi legati dal filo rosso del destino, tre voci narranti distinte, tre vicende che si intrecciano prendono vita nei caruggi, in un romanzo fatto di contrasti: dolce e amaro, felicità e malinconia, fallimento e rinascita. Manuel Bova si conferma un brillante narratore di storie suggestive e reali, capace di adattare il suo stile anche ai temi più duri come la violenza sulle donne e di tenere il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.
Manuel Bova nasce a Genova il 3 febbraio 1983. Nel 2020 apre la pagina Facebook Manuel Bova Autore, dove ogni giorno pubblica un racconto e si fa notare raggiungendo quasi 100.000 followers in pochissimo tempo. Nel 2023 pubblica con Sperling & Kupfer il suo primo romanzo intitolato Al mare non importa, che riscuote grande successo. Un millimetro di meraviglia è un’opera che lo costringe a uscire dalla sua zona di comfort esplorando nuove forme di scrittura, che lo portano a confrontarsi con tematiche impegnate mantenendo uno stile fresco e immediato.
“Artemisia” è il nome di un’artista diventata emblema di ribellione alla violenza sulle donne grazie al romanzo che le ha dedicato Anna Banti, nel 1947 dopo la ricerca e la rielaborazione degli atti del processo per stupro.
A cura di Daniela Brogi, la nuova edizione Oscar Mondadori usa e confronta parole e immagini per riflettere sui modi in cui la letteratura può raccontare la vita di una pittrice valentissima.
Brogi Daniela è Professoressa Associata di Letteratura Contemporanea. Le sue ricerche riguardano le forme della narrazione; letteratura e visualità; critica cinematografica; cultura visuale; la scrittura d’autrice in prospettiva storico letteraria. Fa parte del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani e della Giuria del Premio Campiello. Il suo libro Lo spazio delle donne, Einaudi (2022) ha ottenuto un riconoscimento speciale nel Premio I Fiori Blu; è arrivato in finale al Premio Rapallo Scrittrici e al Premio Napoli. Ha curato Artemisia, di Anna Banti, per Mondadori (2023).
Il libro si propone di fornire argomenti e offrire spunti idonei a inquadrare una particolare storia giuridica che, seppure molto risalente nel tempo, presenta sorprendenti aspetti di attualità. Partendo dalla forza diacronica di alcuni fenomeni culturali riconducibili alla grecità coloniale e ponendo in risalto i caratteri giuridici di antichi materiali, nel testo si ammette la possibilità di scorgere gli albori della tradizione giuridica occidentale presso popolazioni stanziate nell’area confini della Calabria dei giorni nostri.
Contestualmente, alla luce di accurate indagini condotte sulla scorta delle fonti storiche e letterarie nonché delle evidenze epigrafiche, numismatiche e archeologiche, le pagine del volume nutrono l’ambizione di tracciare i fondamenti di un diritto magno greco inteso come categoria sistematica in cui collocare figure e istituti ideati e prodotti in quel contesto territori le e storico. Prefazione di Leonardo Spataro. Postfazione di Dario Cutaia.
Il grande libro della fantasia presentato in forma laboratoriale ci invita a esplorare alcune fra le tante possibilità della fantasia attraverso riflessioni e giochi linguistici, numerici e artistici ideati dall’autore. Impareremo a capovolgere le prospettive, a moltiplicare le idee, a conoscere la fantasia secondo informazioni tecnico-scientifiche, a trasformare l’ordinario in straordinario.
Massimo Gerardo Carrese vive in provincia di Caserta ed è studioso di fantasiologia. Analizza gli aspetti scentifici, umanistici, ludici e artistici della fantasi, dell’immaginazione e della creatività. Dal 2001 si occupa di fantasia, immaginazione e creatività e dal 2006 svolge in ambito universitario, scolastico e sociale la professione di fantasiologo.
Donato Bilancia diventa un ladro d’appartamenti e un giocatore d’azzardo, è un piccolo delinquente come tanti, anche se non smette mai di ingrandire ai propri occhi e a quelli altrui la sua statura criminale. Finché d’improvviso, per ragioni mai pienamente comprese e forse incomprensibili, dopo una presunta truffa ai suoi danni da parte di due biscazzieri, si trasforma in assassino e quindi in spietato serial killer.
Che venga la notte è la storia di un “incubo straripato dal regno del sogno a quello dell’atto”, un romanzo che non ha paura di fissare lo sguardo dentro l’abisso più profondo.
Alessandro Ceccherini è nato in Toscana nel 1985. Ha pubblicato racconti su diverse riviste letterarie, tra cui TerraNullius, Altri Animali, SPLIT e Narrandom. Esordisce nel 2022 con Il Mostro. Che venga la notte è il suo secondo romanzo.
Folco, il protagonista di questo romanzo, ha affrontato un’avventura di oltre 3000 miglia in barca a vela in cui è venuto a conoscenza delle leggi del mare, che non lo abbandoneranno più.
Le onde e gli imprevisti delle acque rappresentano infatti un vero e proprio pellegrinaggio nelle profondità dell’animo umano.
Ma cosa accade quando alla fine del percorso si torna sulla terraferma?
Sarà a terra, a scuola, nel ruolo di docente che Folco scoprirà che anche la superficie terrestre ha le sue regole e la scuola, come luogo di formazione e di cultura, diventerà insegnante silenziosa.
La vitalità degli studenti, il mondo degli adolescenti con le sue complessità e semplicità si insinueranno nella sua vita indicandogli come una mappa la rotta da seguire.
Sarà solo allora, dall’unione tra i precetti del marino e del terreno, che la vita potrà ripartire.
Andrea Contini (Genova, 1973) si è formato in Filosofia e Bioetica alla Sorbona e all’Università di Ginevra, per poi conseguire un dottorato di ricerca in Scienze Umane all’Università di Parigi XII. Ha svolto per diversi anni cicli di lezioni all’Università di Genova in Antropologia culturale, Bioetica e Filosofia Morale e ha pubblicato numerosi saggi e articoli in Italia e all’estero. Nel 2019 ha compiuto con la barca a vela Pole Pole il periplo d’Italia per sensibilizzare sull’autismo. È autore del romanzo Vite sottosopra (Robin Edizioni, 2018) e Benvenuto Primo (Il Canneto Editore, 2020). Questo è il suo ultimo romanzo.
Di cose da offrire a un ragazzo di diciott’anni, Pandino non ne ha poi molte: novemila abitanti, quindici bar, dieci parrucchieri, cinque pizzerie d’asporto, una torre dell’Enel dove s’intrecciano i graffiti d’intere generazioni, due chiese, un santuario, neanche una libreria. Elia vive da sempre nei confini di questo perimetro: la scuola, qualche festa, il migliore amico attivista che cerca invano di scuoterlo con le sue battaglie politiche, il padre che ce la mette tutta anche se non basta mai.
Quando all’improvviso fa capolino nella sua vita, Camilla può sembrare un lampo di luce, ma con lui – e con la sua apatia, con il muro che anno dopo anno ha costruito tra sé e il mondo – è tutto piú difficile. Perché dentro gli brucia un dolore incontrollabile, che pulsa sempre. Una sofferenza che sommerge ogni cosa, anche le poche a cui tiene davvero.
Elia è uno che ferisce chi gli è vicino, inavvertitamente; vorrebbe aprirsi, ma non sa da dove iniziare. E Camilla, con le sue unghie smangiate, con il suo sguardo che è «come un’infezione», con la musica, con i libri, questo ghiaccio prova a scioglierlo: la fine della scuola però è dietro l’angolo, e subito dopo bisognerà inventarsi un futuro lontano da lí, perché in fondo nessuno «sprecherebbe tutta la vita in una merda di palude». Difficile, comunque, immaginare il dopo: «Metà di noi finirà in un’università olandese, l’altra metà a servire in un pub a Londra, che adesso esce pure dall’Europa… vabbè, facciamo Berlino». Samuele Cornalba ha poco piú di vent’anni e nel suo primo romanzo ha semplicemente raccontato ciò che conosce meglio: come funziona la testa di un ragazzo nato nel 2000. Ci trascina nella storia di Elia con naturalezza, a colpi di immagini poetiche e dialoghi di un’autenticità spiazzante. Basta un attimo per specchiarci tutti, giovani o meno, nella sua scrittura. Per riconoscerci.
Samuele Cornalba è nato nel 2000, studia Lettere all’università e vive a Pandino. Bagai è il suo primo romanzo.
Genova, giugno 2015. Bruno Sartori è un insegnante quarantenne introverso e solitario, la cui vita è stata segnata irrimediabilmente dall’incidente stradale che l’ha reso orfano quando era giovanissimo. Vive a Genova in compagnia dell’anziano e burbero zio Cesare, che una mattina scompare senza lasciare traccia di sé. Bruno non immagina che andando alla sua ricerca scoperchierà un passato oscuro di cui non aveva mai minimamente avuto sentore. Mentre l’indagine dei carabinieri fatica a individuare una pista, Bruno riceve strane telefonate e viene pedinato. Ad aiutarlo finalmente a riannodare i fili della misteriosa vita parallela dello zio è Andrea Rovera, sottufficiale dei carabinieri poco incline a seguire i regolamenti e le etichette. Scavare nel passato della famiglia Sartori per Bruno e Andrea significa muoversi tra Genova e Torino confrontandosi con alcune delle pagine più controverse della storia italiana del Novecento, svelare segreti che qualcuno vorrebbe restassero celati per sempre e per i quali è disposto a uccidere. Significa, però, anche imprimere una svolta alla propria esistenza e, forse, per la prima volta aprirsi a un sentimento mai vissuto prima. Nonostante un passato intriso di sangue. Nonostante un’eredità nera come la morte.
Sabrina De Bastiani, nata a Genova il 29 febbraio 1972, laureata in Lingue e letterature straniere, redattrice di Thrillernord, per cui cura recensioni e interviste, è autrice di racconti pubblicati sulle riviste “Confidenze” e “B-Magazine” (Bookabit) e su antologie, tra cui Genovesi per sempre (Edizioni della Sera, 2019), Sei un mito 4.0 (Erga Edizioni, 2019).
Daniele Cambiaso, nato a Lavagna (GE) il 14 giugno 1969, insegnante, è autore di racconti e romanzi, scritti anche a quattro mani. Tra questi ricordiamo i romanzi Ombre sul Rex (Fratelli Frilli Editori, 2008); Off Limits (21 Editore, 2015); L’ombra del destino (Rusconi, 2010) scritto con Ettore Maggi; La logica del burattinaio (Ed. della Goccia, 2016); Nora, una donna (Ed. Eclissi, 2017), il romanzo per ragazzi Lara e il diario nascosto (Fratelli Frilli Editori, 2018), Le apparizioni pericolose (Golem, 2021) scritti con Rino Casazza. Ha curato numerose antologie tra cui assieme ad Angelo Marenzana l’antologia Enigmi in camicia nera (La Torre dei Venti, 2021).
“Questo libro – spiega Marco Ercolani – è un’incursione nelle opere e nelle vite di artisti italiani “fuori norma”, eretici creatori di insensate e inutili bellezze, dal Novecento fino ai giorni nostri – pittori, disegnatori, scultori, musicisti, poeti, estranei a ogni canone, percepiti nell’ottica di una via non maestra, che traversa i territori della conclamata o nascosta follia. Nell’essere “inadatti alla vita” pulsa l’energia sotterranea della vita e dell’arte, e il solo modo di costruire una ragione nuova è vivere intensamente la polifonia delle non-ragioni che la nutrono, senza temerne la complessità. Gli artisti citati non sono tutti contrassegnati dai sintomi evidenti della malattia mentale ma ogni artista è stato traversato in un certo periodo della sua vita da un turbamento psichico capace di amplificare, come cassa di risonanza, l’originalità utopica del suo pensiero-opera”.
Marco Ercolani (Genova, 1954), psichiatra e scrittore, è autore di saggi, romanzi e raccolte poetiche. Con Turno di guardia ha vinto nel 2010 il Premio Montano per la prosa inedita.
Isole contese, abbandonate, conquistate e riconquistate, vendute e amate, incantate e stregate, plasmate dal vento che le abbraccia e le sferza, luoghi dell’origine e dell’utopia, inaccessibili, invisibili, isole che non sono isole, appena affioranti, quasi penisole: da Cipro ad Alcatraz, da Tortuga alle Galápagos, quando parliamo di isole – secondo il narratore di questo libro – parliamo di profezie, messaggi in bottiglia affidati alle acque. Che cosa vogliono comunicarci, le isole, con la loro presunzione di pensarsi come centro del mondo, di credere che tutto giri attorno a loro, come in realtà fanno solo le correnti e i pesci? La cosa piú difficile di fronte a un’isola è semplicemente leggerla, capire quale lingua parla e quale inesauribile racconto mormora il mare frangendosi sugli scogli.
Storie fantastiche di isole vere descrive l’incontro di due personaggi. Il primo è un narratore, il Pilota, un marinaio che ha navigato su ogni rotta ed è sbarcato in ogni porto, e possiede perciò la saggezza dell’esperienza, quella vera, che si deposita lentamente nel corso di una vita. Sorseggiando un bicchiere di vino Pigato o di rum, fumando una delle sue sigarette papier maïs, pescando nella baia a bordo di una lampara o osservando il mare dall’alto della collina, con il suo affabulare ipnotico e avvolgente il Pilota irretisce chi lo ascolta, lo piglia all’amo, lo cattura, iniziandolo all’insulomania, il culto, o malattia, degli ultimi discendenti di Atlantide.
Il secondo personaggio si limita per lo piú ad accogliere e raccogliere i racconti dell’altro, ma senza chi ascolta non esisterebbe chi narra, senza lettore non ci sarebbe scrittore. Il porto in cui i due si trovano è quello di Genova, dove «quando vedi una nave enorme sfilare piano in fondo alle vie, ti chiedi se sta salpando lei o se sta salpando la città»; il molo su cui passeggiano è «una rampa verso l’ignoto, una macchina della fantasia: se non salpi con una nave, lo fai con il desiderio o con i ricordi». E il testo che compongono insieme è un isolario, ovvero un libro anfibio, per metà vero e per metà fantastico: un inno al mistero e all’inquieta bellezza delle isole, e quindi all’arte del racconto, e all’oceano delle storie.
Ernesto Franco è nato a Genova nel 1956. Ha tradotto Octavio Paz, Álvaro Mutis e Julio Cortázar. Di Cortázar ha curato la Pléiade con tutti i racconti (1994). Ha pubblicato Isolario (Einaudi 1994), Vite senza fine (Einaudi 1999) e Donna cometa (Donzelli 2020).
Che cosa significa insegnare in una classe dove convivono nazionalità e culture che sembrano incompatibili tra loro? Che forma prendono i dialoghi e i pregiudizi quando si mettono insieme destini e idee che altrove non si incontrerebbero mai? Dalle tragicomiche telefonate d’inizio anno scolastico per raccogliere le iscrizioni alle discussioni appassionate ed estenuanti su Dio, dal cammino trionfale del Marocco durante i Mondiali di calcio del 2022 alla scomparsa di una studentessa indiana che la famiglia vorrebbe costringere a un matrimonio combinato, Gazzoli racconta con humor, autoironia e alla larga da ogni tono enfatico la realtà – decisamente “fuori dal comune” – che incontra tra i banchi di scuola.
Alessandro Gazzoli è nato a Edolo, in Valcamonica, nel 1986. Dopo la laurea e il dottorato in Lettere, insegna da alcuni anni in un centro di istruzione per adulti in provincia di Trento. Nel 2022 ha pubblicato il saggio Auto da fé. Rileggere Giorgio Manganelli (Mimesis).
“Difficilmente capita che un artista fornisca delle soluzioni; egli non può fare a meno di esibire l’angoscia di esistere consapevole del fatto che soltanto un aumento di sensibilità e la capacità di saper trascrivere lo possono distinguere dagli altri esseri umani, i quali, a modo loro, vivono gli stessi suoi guai. Può capitare che egli nasconda per anni la sua creatività, spesso per intolleranza, col risultato di doverla poi palesare all’improvviso, spinto dall’impossibilità di restare in solitudine, arrivando finalmente a capire che non è tanto importante definire uno stile o motivare ciò che fa, piuttosto è importante che egli riesca a rappresentare crudamente il reale e l’onirico così come li vede, vincendo paure e ambizioni.” Stefano Grondona
Nell’opera di Stefano Grondona, artista provocatorio e dissacrante, realismo e visionarietà si fondono dando vita ad “apparenti opposti”, ossimori visivi e concettuali, in grado di suscitare un forte impatto psicologico. L’unicità della sua tecnica, che prevede l’intaglio di cartoncini e il loro successivo montaggio in sequenza, determina una sintesi perturbante delle figure simulando la visione impositiva della pellicola fotografica.
Posta l’assurdità dell’esistenza come assunto, l’artista può solo esibire l’angoscia di esistere, mettendo a nudo, con ironica crudeltà, la consapevolezza che la vita, in realtà, è una condanna.
Il Gruppo Spontaneo Trallalero dichiarato nel 2011 Gruppo di Interesse Nazionale dal Ministero della Cultura è fra i più rappresentativi ensemble della musica tradizionale europea.
Da oltre 30 anni è impegnato nella ricerca etnomusicologica, diffusione e valorizzazione del canto di tradizione orale delle regioni italiane con particolare attenzione per il Trallalero, canto polivocale ad imitazione strumentale unico al mondo, talmente radicato nel nostro territorio da aver resistito al “progresso” tecnologico, a tutte quelle “intemperie” che hanno cancellato parte del nostro patrimonio culturale!
Invitato ad esibirsi in concerto a festival nazionali ed europei (Ungheria, Croazia, Bretagna, Germania, Portogallo, Svizzera, Francia, Austria) riscuote unanimi consensi di pubblico e di critica e di personalità come Renzo Piano, Luciano Berio, José Saramago e come Beppe Grillo e Gino Paoli che hanno curato la presentazione di due dei loro lavori discografici. Numerose le partecipazioni a trasmissioni televisive con Mike Buongiorno, Adriano Celentano e Dario Fo. E’ stato diverse volte premiato in ambito europeo sia per la qualità artistica che per l’attività di ricerca.
In qualità di Associazione Culturale cura la creazione e organizzazione in collaborazione con i principali Enti liguri e non solo di concerti e manifestazioni come il festival internazionale “Settembre a Palazzo Ducale col Trallalero” o la mostra fotografica dedicata ad Alan Lomax, in collaborazione con Fondazione Lomax di New York.
Scambi con altre realtà musicali, artigianali e culturali del nostro territorio sono un’altra peculiarità dell’Associazione e proprio da questa lunga esperienza nasce da Laura Parodi e Alessandro Guerrini l’idea della creazione e l’organizzazione di un festival di musica e cultura di tradizione orale “Le Vie dei Canti” giunto nel 2018 alla 3’ edizione ed accolto come il “Festival che mancava” ndr.
E’ di Laura Parodi l’ideazione di seminari dedicati allo studio e cura della voce cantata e parlata realizzati con la direzione artistica del Prof. Franco Fussi di Ravenna e di corsi dedicati allo studio dei vari modi di canto di tradizione orale italiani e del Trallalero in particolare. Realizzati a Genova e fuori Liguria hanno fatto si che canterini giovani si siano avvicinati a queste forme di canto e di cultura. Il successo ottenuto ha portato alla richiesta della realizzazione di un corso di Trallalero tenuto da Laura Parodi e Alessandro Guerrini, a Goetthveigh in Austria, nel 2018, nell’ambito di un Festival internazionale
Com’è possibile che l’aspirapolvere abbia risucchiato il nostro tempo libero? Torniamo a casa dopo una giornata faticosa di lavoro e ci attende una lista infinita di compiti da svolgere invece del meritato riposo. Preparare da mangiare, pulire, occuparsi dei figli…Sembra che non ci sia mai fine al lavoro domestico che continuamente assorbe il tempo che fatichiamo a definire “libero”. Ripercorrendo la storia delle nostre case nel corso dell’ultimo secolo, Hester e Srnicek mostrano come la tecnologia non abbia davvero abbattuto il numero di ore dedicate alle pratiche domestiche, allontanandoci dalla liberazione promessa. Riscoprendo le prospettive dimenticate contro il lavoro domestico, questo saggio traccia una via femminista e comunitaria per ripensare le nostre abitudini di vita, le nostre aspettative e le nostre città.
Presentano il libro in dialogo Biancamaria Furci e Selena Pastorino.
Biancamaria Furci, attivista nubìvaga: parla di corpi, classe, lavoro e Resistenza (online lo fa attraverso il profilo Instagram @farewell_bi). Caporedattrice e poi Sensitivity Reader per l’associazione femminista intersezionale Bossy, collaboratrice del progetto ProudTravelers, volontaria nel comitato GenovaSolidale. Curatrice e co-autrice del libro “Anche questo è femminismo” (edito da Tlon edizioni). Relatrice a eventi pubblici e incontri nelle scuole sul femminismo, la liberazione dei corpi e i Disturbi del Comportamento Alimentare, il classismo e lo sfruttamento sul lavoro. Perché crede che tutte le lotte siano unite.
Selena Pastorino è Dottoressa di ricerca in Filosofia. Insegna Storia e Filosofia presso il liceo Mazzini di Genova ed è iscritta al corso di laurea in Scienze e tecniche psicologiche. Si occupa del pensiero di Nietzsche, di filosofia del corpo, di popfilosofia e di femminismo intersezionale, temi su cui ha pubblicato articoli e testi di carattere specialistico e divulgativo.
L’isola e il tempo
Ci sono luoghi che sono mondi. Cosí è l’isola mai nominata, di fronte alla ’Mpidusa, verso la fine degli anni Cinquanta: pochi abitanti che si conoscono da sempre, tre cime viste dal mare, la vegetazione secca, la terra nera. E la fatica degli uomini e delle donne per la sussistenza: la pesca, le magre coltivazioni di capperi e lenticchie, qualche bestia. A spezzare il ritmo dei giorni è l’arrivo di un barchino con a bordo due persone: un uomo vivo e una donna morta. Un incendio ha distrutto la loro barca a vela, racconta il superstite, e nel naufragio hanno perso la vita anche i coniugi Domoculta e i loro tre bambini. Mentre il maresciallo Bonomo apre un’indagine convinto di poterla archiviare presto, il tredicenne Nonò s’improvvisa detective. Ascolta i discorsi di tutti nascosto negli angoli piú improbabili, fiuta piste, mette insieme i tasselli.
Ma ogni cosa è piú complicata di come sembra, e anche questa storia, proprio come l’isola all’alba, appare avvolta di fatemorgane. Per riconoscerne i confini bisogna allontanarsi, fissare l’occhio sul paesaggio, su piccoli dettagli: persino certi luoghi – la caserma, il porticciolo, la pergola di Tina – scandiscono, mutando, il tempo e il senso delle cose.
Ecco perché tutta la storia dev’essere narrata, con calma e da principio, a chiunque passi, alla ricerca del filo che continua a scappare dal disegno. Anche quando l’indagine volge al termine, Nonò non smette di correre per l’isola e perlustrarne i fondali, per trovare il punto in cui la barca si è inabissata. E quando finalmente, con l’aiuto del fratello Filippo, riesce a raggiungerla, insieme ai corpi dei Domoculta scopre un altro cadavere: quello del colpevole. Ma chi può credergli, se ormai tutti dicono che ha perso la ragione?
Perché, di fatto, proprio nel momento in cui il giallo si sgarbuglia, tutto comincia a ingarbugliarsi nella memoria di Nonò, che a tratti rimuove le parti di racconto piú dolorose.
Un narratore ferito, piú che inattendibile.
In questo romanzo che vive di una scrittura letteraria molto potente, maestosa e naturale insieme, il tempo si morde la coda, è definito ma anche mobile: un tempo in cui tutto continua ad accadere. E chi racconta, con l’illusione di approdare prima o poi a un finale diverso, rimane agganciato per sempre – con il lettore – all’enigma irrisolto.
Claudia Lanteri vive a Palermo, dove fa la libraia. Ha pubblicato racconti su varie riviste («Snaporaz», «Malgrado le Mosche», «Micorrize»). L’isola e il tempo è il suo primo romanzo.
Massimo Lafronza, di xxystudio in dialogo con Valentina Mancinelli per la promozione della neonata collana di saggistica AltreCose un progetto di collaborazione tra il Post e Iperborea.
Con questo incontro entreremo nel merito della particolarità della collana: la completa libertà e autonomia grafica di ogni copertina, a livello di layout, lettering, immagine; l’assenza di elementi grafici forti che riflettano la serialità.
Il primo volume della collana: Mostri di Claire Dederer.
Il secondo titolo: Traffic di Ben Smith in uscita l’8 maggio 2024.
Altrecose è il nuovo marchio editoriale di nonfiction che nasce dalla collaborazione tra il Post e Iperborea. Avvalendosi delle competenze editoriali e dell’attenzione alla veste grafica che distinguono le edizioni di Iperborea, e dello spessore di una selezione curata di opere internazionali, affini al lavoro di informazione cui si ispira il Post, Altrecose pubblica libri che sfuggono al termine categorico della saggistica e non si rassegnano del tutto all’etichetta esterofila di nonfiction: libri di giornalismo che aiutano a conoscere e leggere la realtà.
Olivo Depero, sedici anni, salta da una comunità all’altra da quando ha perso i genitori in un terribile incidente. Ama i libri, odia i congiuntivi sbagliati, indossa vestiti sempre uguali e dice al massimo seicento parole al giorno, lo stretto indispensabile per comunicare con il mondo. Anche se il mondo non ha segreti, per Olivo, che con la sua intelligenza straordinaria memorizza, deduce, intuisce, vede cose che nessun altro vede. È per questa sua dote che una commissaria di polizia disperata pensa che lui sia l’ultima possibilità per ritrovare quattro adolescenti scomparsi. Un caso in cui c’è qualcosa di strano che Olivo non riesce a capire. Esattamente come piace a lui.
Un’appassionante indagine del nuovo imprevedibile protagonista di Davide Longo.
Davide Longo è uno scrittore, un insegnante, un cultore delle montagne piemontesi. Dal 2001 ha conquistato la critica e il pubblico con romanzi di vario genere, e in particolare con gli amatissimi gialli a tinte noir di Arcadipane e Bramard. Il gioco della salamandra introduce un nuovo, giovanissimo investigatore in grado di appassionare ragazzi e adulti.
Sette racconti, sette momenti nella vita – dall’infanzia alla vecchiaia – di un uomo alle prese con il sesso.
Sullo sfondo c’è l’Italia, dal tramonto del Novecento a oggi, ma c’è soprattutto, insieme al disegno dei cambiamenti nelle relazioni tra i sessi, il rapporto sempre più difficile tra le ambizioni o le idee dell’esistenza “diurna” e i desideri, le ossessioni, i terrori di quella “notturna”, che sta sotto la soglia della volontà o della coscienza.
Matteo Marchesini – Scrittore italiano (n. Castelfranco Emilia 1979). Tra il 1999 e il 2003 ha gestito una piccola libreria e dal 1998 al 2010 ha collaborato a un annuario di poesia curato insieme a G. Manacorda e P. Febbraro. Già autore di libri per ragazzi, tra le sue pubblicazioni si ricordano: le raccolte di racconti Le donne spariscono in silenzio (2005) e Miti personali (2021), il ritratto-guida Perdersi a Bologna (2006), le poesie di Marcia nuziale (2009), le satire di Bologna in corsivo. Una città fatta a pezzi (2010), i saggi letterari Soli e civili (2012), Da Pascoli a Busi. Letterati e letteratura in Italia (2014). Del 2013 è il suo primo romanzo Atti mancati, candidato al Premio Strega dello stesso anno, in cui emergono riflessioni sul romanzo come genere che può nascere solo da una scrittura in grado di affrontare la realtà, mentre è del 2017 la raccolta di tre romanzi brevi False coscienze. Tre parabole degli anni Zero. Attualmente collabora tra l’altro con Radio Radicale, Il Foglio e Il Sole 24 Ore.
Nel cinema d’azione, come nelle arti marziali, c’è un prima e un dopo Bruce Lee. Pensate a John Woo, al Neo di Matrix, a Jason Bourne o a un James Bond del terzo millennio: sono ancora tutti nel solco del «Piccolo Drago», delle sue coreografie espressive e trascinanti come una danza. Figlio di un artista dell’Opera cantonese e di una donna eurasiatica, Bruce Lee aveva nei geni sia il senso dello spettacolo che la capacità di pensare fuori dai canoni, oltre la tradizione. Attore bambino, adolescente ribelle, poi mistico, filosofo, ballerino di cha cha cha, inventore del «jeet kune do», coach di campioni dello sport e stelle di Hollywood, da Steve McQueen a Sharon Tate, da Kareem Abdul-Jabbar a Chuck Norris: la sua vita è stata più avventurosa di una sceneggiatura, sospesa tra due culture, segnata prima dalle discriminazioni (a Hong Kong come in America) e poi da un successo irripetibile, fino alla morte improvvisa, ancora velata di mistero. Con una ricerca meticolosa, attenta a evitare mistificazioni e aggiornata alle centinaia di testimonianze di allievi, colleghi, registi, amici e familiari, Michele Martino ci offre un ritratto intimo e avvincente di Bruce Lee, il più completo mai pubblicato in Italia, e uno studio sorprendente sui segreti della sua arte.
Sono le prime ore di una gelida mattina di metà gennaio quando Tea, Teresa Maritano, viene svegliata da un agente e accompagnata al Pronto Soccorso dell’Ospedale di San Martino: hanno sparato al vicequestore Marco Ardini, che quando lei era ispettore era il suo superiore diretto. La loro è una relazione complicata e il vero punto fermo è l’affetto che lega entrambi a Paola, la ragazzina che per qualche tempo Tea aveva avuto in affido. Ardini è in coma farmacologico. Perché gli hanno teso un agguato nella spiaggia sotto casa sua? Da due giorni si occupava delle indagini sul decesso di Mauro Ranieri, morto per overdose in un alberghetto poco lontano da Stazione Principe e, secondo gli investigatori, non è un caso così importante da giustificare il tentativo di uccidere un vicequestore. I colleghi di Ardini vogliono sapere da Maritano se lui era impegnato in una delle sue indagini non ufficiali nell’ambiente della pedofilia, indagini a cui lei aveva spesso collaborato. Ma questa volta lei non sa nulla. Vorrebbe stare accanto a Marco ma fra loro non c’è rapporto di parentela e neppure sono conviventi; ma le sarà consentito se aiuterà gli investigatori a entrare nell’appartamento e nel computer del vicequestore, entrambe protette da password. Lei sa che è uno sporco ricatto mascherato da rispetto delle regole, ma accetta. L’indagine sul ferimento prende vie inaspettate, riportando alla luce vicende che si credevano concluse. Ancora una volta Maritano dovrà lottare fino alla fine, mentre nuovi pericoli incombono su di lei e non sa mai chi sono gli alleati e chi gli avversari.
Maria Masella è nata a Genova. Ha partecipato varie volte al Mystfest di Cattolica ed è stata premiata in due edizioni (1987 e 1988). Ha pubblicato una raccolta di racconti – Non son chi fui – con Solfanelli e un’altra – Trappole – con la Clessidra. Sempre con la Clessidra è uscito nel 1999 il romanzo poliziesco Per sapere la verità. La Giuria del XX – VIII Premio “Gran Giallo Città di Cattolica” (edizione 2001) ha segnalato un suo racconto La parabola dei ciechi, inserito successivamente nell’antologia Liguria in giallo e nero (Fratelli Frilli Editori, 2006). Ha scritto articoli e racconti sulla rivista “Marea”. Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato Morte a domicilio (2002), Il dubbio (2004), La segreta causa (2005), Il cartomante di via Venti (2005), Giorni contati (2006), Mariani. Il caso cuorenero (2006), Io so L’enigma di Mariani (2007), Primo (2008), Ultima chiamata per Mariani (2009), Mariani e il caso irrisolto (2010), Recita per Mariani (2011), Per sapere la verità (2012), Celtique (2012, terzo classificato al Premio Azzeccagarbugli 2013), Mariani allo specchio (2013), Mariani e le mezze verità (2014), Mariani e le porte chiuse (2015), Testimone. Sette indagini per Antonio Mariani (2016), Mariani e il peso della colpa (2016), Mariani e la cagna (2017) Mariani e le parole taciute (2018), Matematiche certezze (2019 scritto a quattro mani con lo scrittore Rocco Ballacchino), Mariani e le giuste scelte (2019), Mariani e le ferite del passato (2020), Mariani e il secondo colpo (2022), Un caso freddo (2023), Nessun ricordo muore (2017), Vittime e delitti (2018), Le porte della notte (2019), Un posto per morire (2021) e Appuntamento mortale (2022) questi ultimi cinque con protagonista la coppia Teresa Maritano e Marco Ardini. Per Corbaccio ha pubblicato Belle sceme! (2009). Per Rizzoli, nella collana youfeel, sono usciti Il cliente (2014), La preda (2014) e Il tesoro del melograno (2016). Per Castelvecchi il romanzo Tracce di Ada (2021). Morte a domicilio e Il dubbio sono stati pubblicati in Germania dalla Goldmann. Nel 2015 le è stato conferito il premio “La Vie en Rose”. 2018, terza classificata alla prima edizione del Premio EWWA. Premio Tigulliana, 2019. Premio alla carriera La Quercia del Myr, 2020. Nel 2023 Scritto nelle stelle, AltreVoci Edizioni, (romance storico) e Tunnel, La Corte Editore, (thriller).
A chi sostiene che tutti avremmo bisogno di andare in terapia Emily Mignanelli risponde che dovremmo affidarci ai migliori terapeuti in circolazione: i bambini.
Loro, che sono profondamente ancorati alla vita, sanno illuminare le vie da indagare. Loro, che non hanno sovrastrutture, riescono a trovare le soluzioni più efficaci. Gioco, parola, verità le loro carte vincenti.
Loro siamo noi. Il piccolo precede il grande e tutti siamo nati dal bambino che eravamo.
Questo libro è un viaggio per ricostruire la nostra storia familiare e personale. Prendendo in prestito vicende
di bambine e bambini percorreremo i sentieri che possono permettere a tutti noi di giungere alla guarigione intima, profonda, delle nostre esistenze.
Questo libro è anche un rito iniziatico al contrario: tornare bambini significa recuperare le nostre infanzie, riscrivendole con le giuste coordinate. I bambini saranno i nostri pazienti e al tempo stesso i nostri terapeuti.
In questo gioco dello specchio cammineremo sul filo
che separa l’illusione dalla consapevolezza.
Nella tregua del giudizio, nel luogo sospeso dove non ci sono vittime né carnefici, ma solo eventi, dati e situazioni, troveremo gli equilibri dell’identità e della sua cura.
Perché cercarli? Perché tutti meritiamo di vivere bene e rimanere connessi alla vita, perché tutti dobbiamo preservarla per chi verrà.
Un viaggio intimo nella nostra infanzia e nella nostra storia familiare per ripulirci dalle ragnatele del passato.
Emily Mignanelli, maestra e pedagogista, da un piccolo progetto sperimentale avviato nel cuore di un giardino pubblico nel 2009 ha creato Serendipità, una scuola per bambini e ragazzi dai tre ai quattordici anni basata sui principi della Pedagogia dinamica, un approccio educativo sistemico da lei sviluppato che coniuga didattica innovativa, ricerche neuroscientifiche e lavoro autobiografico.
Pedagogiadinamica.com è inoltre il nome della piattaforma online che ospita una community di genitori in dialogo, uniti dal desiderio di benessere personale e familiare. Dopo un viaggio in giro per il mondo sulle tracce della pedagogia adottata nelle diverse culture, Mignanelli ha fondato il centro Corallo, dove si riabilitano gli adulti alla loro infanzia per accogliere i bambini presenti che oggi ci chiedono sostegno nella loro crescita.
Tutto ciò che sa, Emily Mignanelli lo deve ai bambini. Dedica gran parte del suo tempo a quella che defi nisce “pedagogia preventiva”, ossia a diffondere strumenti educativi semplici, fruibili e popolari, con l’obiettivo di rendere la pedagogia un tema collettivo. Di giorno lavora nel centro, la sera tiene corsi e webinar per la sua piattaforma, la notte sogna libri e articoli che scrive alle prime luci dell’alba.
Con Feltrinelli ha pubblicato Non basta diventare grandi per essere adulti (2020), Genitori a scadenza (2022) e L’età dimenticata (2024).
Cento incontri, fortuiti e inattesi, voluti e desiderati, attraverso cui si delinea per aneddoti e immagini la biografia di Armando Milani, designer di fama internazionale. Un memoriale sui generis, che l’autore ci regala per cogliere attraverso flash, frammenti e intrecci gli incontri fondamentali che maggiormente hanno influenzato il suo lavoro e ispirato le sue scelte creative. A fianco alla storia di ogni incontro troviamo una foto o un lavoro in relazione al personaggio, in perfetta sintonia con lo stile espressivo di Milani: comunicare un messaggio immediato, che seduca l’occhio per arrivare al cuore.
Le mollette di Vico Magistretti, le ciliegie per Jack Nicholson, il buon anno sulla spiaggia da Paul McCartney, i gol di Pelè, la stretta di mano di Muhammad Ali, i mercati di Alberto Sordi e i marinai ubriachi di Umberto Eco. Milani che balla con Mariangela Melato e sua moglie in valzer con Saul Steinberg.
Ne emerge un mosaico disseminato di storie, che permette di andare in profondità non solo su quella che è la biografia di Armando Milani, ma anche sul messaggio che vuole darci, che contraddistingue le caratteristiche fondanti la sua ricerca espressiva: alla base degli incontri l’etica, l’amicizia, il desiderio e la necessità di comunicare. È anche per questo che il suo segno grafico è così speciale, perché va all’essenza delle cose, diventando così indelebile e fuori dal tempo.
Con i testi di Mario Piazza, Francesco Dondina e Anty Pansera, e le testimonianze di Sergio Noberini, Andrea Depretis, Federico di Wardal, Stefano Asili, Federica Marangoni e R. Roger Remington.
Nato a Milano nel 1940, Armando Milani è una delle figure più rilevanti della grafica internazionale. Dopo gli studi alla Scuola Umanitaria di Milano sotto la guida di Albe Steiner, inizia a collaborare con Giulio Confalonieri e Antonio Boggeri. Apre nel 1970 il suo studio a Milano e nel 1976 si trasferisce a New York per lavorare con Massimo Vignelli. Pochi anni dopo apre il suo studio anche a New York. Disegna tra gli altri per De Padova, Edison, Roche, Ibm, Olivetti America, Lancia, Istituto Italiano di Cultura di New York e per le Nazioni Unite. Dagli anni Duemila inizia a dedicarsi sempre più alla comunicazione sociale, per indirizzare l’attenzione del pubblico su temi umanitari di impatto internazionale. Ha insegnato e tenuto conferenze presso The Cooper Union e Art Directors Club di New York, la Santo Domingo School of Design, l’Università di Pechino, lo Ied e il Politecnico di Milano. È membro di Agi – Alliance Graphique Internationale e dell’Aiap – Associazione Italiana Design della Comunicazione Visiva.
Quante volte parliamo dei medici come di eroi, martiri, vittime… In verità, fuor di retorica, uomini e donne esposti al male. Appassionati e fragili, fallibili, mortali. Paolo Milone ha lavorato per quarant’anni in Psichiatria d’urgenza, e ci racconta esattamente questo. Nudo e pungente, senza farsi sconti. Con una musica tutta sua ci catapulta dentro il Reparto 77, dove il mistero della malattia mentale convive con la quotidianità umanissima di chi, a fine turno, deve togliersi il camice e ricordarsi di comprare il latte.
Paolo Milone, psichiatra, è nato a Genova nel 1954. Ha lavorato in un Centro Salute Mentale e poi in un reparto ospedaliero di Psichiatria d’urgenza. Per Einaudi ha pubblicato L’arte di legare le persone (2021 e 2022) e Astenersi principianti (2023).
“Parola di Faber” è un viaggio nel tempo attraverso le parole di Fabrizio De André, quelle che il cantautore genovese ci ha regalato nei ventitré lunghi anni della sua carriera. Sono discorsi pronunciati durante i sette tour che hanno segnato la storia della musica italiana e accompagnato intere generazioni, a partire dal 23 marzo 1975, data del suo debutto a La Bussola di Focette fino all’ultimo appuntamento con il pubblico a Roccella Jonica, il 13 agosto 1998. Chiunque abbia assistito a un suo concerto, lo abbia visto sul palco, abbia riconosciuto la gestualità che gli era propria, prima o dopo un’esibizione, porta con sé emozioni incancellabili. Mai un concerto uguale a un altro, quasi quattrocento in un arco di tempo durante il quale le parole di Faber sono cambiate, sia nel confronto con il pubblico, sia nelle interviste ai media. Ascoltare oltre centocinquanta registrazioni live dei concerti di De André, per lo più amatoriali, trascriverne i contenuti e accogliere le testimonianze di molti tra i suoi amici, collaboratori o semplici fan, è stata un’esperienza unica, che Laura Monferdini ha voluto raccontare in questo libro. Un fruscio di troppo, il vociare del pubblico, l’acustica disturbata, una parola difficile da interpretare, che costringe a tornare indietro più volte nell’ascolto di un nastro, per arrivare alla rivelazione del suo significato più profondo, ci rendono tutti parte di un autentico miracolo.
È quasi mezzogiorno. Dalla porta filtra una luce incerta, nell’aria aleggia una vaga fragranza di aglio e basilico. Davanti a Bacci Pagano, questa volta, non siede una cliente qualsiasi: sprofondata nel divano c’è Katia Airoldi. Sono otto anni che i due non si vedono, precisamente dal giorno del funerale dell’amico di sempre, Cesare Almansi, morto in un incidente d’auto nel luglio 2015. Katia chiede a Bacci di tornare a indagare sulla morte del marito, con il quale aveva un rapporto burrascoso. Gli inquirenti, all’epoca, avevano escluso l’omicidio e la pista dell’attentato. Tragica fatalità? Suicidio? Non senza una certa riluttanza, Bacci è costretto a riaprire il libro del passato; per farlo, chiama a raccolta gli amici di oggi e di ieri: Giulia, la sua nuova, combattiva compagna; Pertusiello, alleato di tante avventure; e la figlia Aglaja, consulente letteraria d’eccezione. Comincia una ricerca che lo riporta indietro nel tempo, agli anni del liceo, del processo e del carcere, sulle tracce d’una amicizia interrotta per trentatré anni e poi ripresa in occasione della campagna elettorale che aveva aperto ad Almansi le porte del Senato. Sono voci lontane, ricordi soffusi di malinconia, ma qualcosa viene alla luce, qualcosa che illuminerà la natura delle relazioni di Almansi con le persone importanti della sua vita. Una verità con la quale anche l’investigatore dei carruggi sarà costretto a fare i conti.
Bruno Morchio regala ai suoi lettori un nuovo romanzo della serie di Bacci Pagano. Un’opera matura che, riportando in scena personaggi e vicende di altri capitoli della saga, trascina il protagonista in un viaggio dentro sé stesso e lo induce a riflettere sull’amicizia, il passare del tempo, la vecchiaia, la morte, persino la sua stessa identità.
Bruno Morchio vive a Genova, dove lavora come psicologo e psicoterapeuta; ha pubblicato articoli su riviste di letteratura, psicologia e psicoanalisi. Il suo romanzo Il profumo delle bugie è stato Premio Selezione Bancarella 2013. È autore di altri undici libri che hanno per protagonista l’investigatore privato Bacci Pagano.
Cuore sacrale delle principali religioni monoteiste, cantata da salmisti e profeti, Gerusalemme vive da sempre una dicotomia. Sospesa fra Cielo e Terra, possiede due volti, spirituale e materiale, in perenne dialettica tra loro. Ciò, a maggior ragione, in quel Medioevo latino-germanico che fece della città il fulcro della propria concezione.
Antonio Musarra professore associato di Storia medievale alla Sapienza Università di Roma. Tra le sue pubblicazioni si segnala Le crociate. L’idea, la storia, il mito (Il Mulino, 2022).
Antonio Paolacci e Paola Ronco ci conducono, con la consueta abilità, in un’indagine mai scontata e molto intrigante che affonda le sue radici nell’odio che abbiamo di fronte ogni giorno. E riescono a portare il giallo al suo scopo più alto: mostrare la società così com’è, senza ometterne le storture, le ipocrisie, né i gesti di inconsueta umanità.
È una calda mattina di giugno a Genova, quando due uomini arrivano in auto alla Commenda di Pré e sparano contro gli immigrati radunati nella piazzetta. È il caos. Le prime pagine dei giornali nazionali parlano di attentato a sfondo razziale, le telecamere invadono la città, le speculazioni politiche alimentano le già forti tensioni sociali, e nella Genova multietnica cresce di ora in ora un’atmosfera potenzialmente esplosiva. In tutto questo, il vicequestore aggiunto Paolo Nigra è costretto ad assistere alle indagini da spettatore lontano, a Napoli, dove sta affrontando le presentazioni con la famiglia del suo compagno Rocco, per di più complicate dalla ricomparsa di un suo antico amore. Ma un’inattesa e sorprendente rivelazione lo costringerà a tornare in servizio: l’attentato sembra collegato all’unico caso irrisolto nella sua carriera. Com’è possibile? Cosa può legare quel vecchio omicidio a un attentato razzista? E chi è l’aggressore che dà la caccia a Nayana, una ragazzina di origini bengalesi che è l’unica ad averlo visto in faccia? Mentre sullo sfondo crescono le tensioni politiche, Nigra si ritroverà a seguire il filo di un’indagine che lo tormenta da anni, misteriosamente collegata a qualcosa di ben più intricato e pericoloso di quanto lui stesso potrebbe immaginare.
Antonio Paolacci (Maratea, 1974) e Paola Ronco (Torino, 1976) vivono a Genova e sono compagni di vita. Dopo diverse pubblicazioni da solisti, hanno esordito a quattro mani con Nuvole barocche (Piemme, 2019), il primo della serie di Paolo Nigra. Il romanzo ha vinto il premio Nebbiagialla, il premio Giallo al Centro e il premio Tolfa Gialli e Noir, ed è uscito nel 2022 in Francia con Rivages Noir. Per la stessa serie sono usciti Il punto di vista di Dio (Piemme, 2020), finalista al premio Fedeli e come il precedente in uscita in Francia per Rivages Noir, e Tutto come ieri (Piemme, 2022). Nel 2023 è uscito il loro primo saggio: Tu uccidi. Come ci raccontiamo il crimine (effequ).
La bestia umana è la storia di un matrimonio in cui l’amore e la passione si trasformano improvvisamente in violenza e sopruso. Roubaud, vicecapostazione in forza a Le Havre, scopre che la moglie Séverine ha subìto le molestie del tutore, Grandmorin, e decide di ucciderlo e derubarlo per vendicarsi. Travolto dalla paura, accetta l’intrusione nella coppia del giovane macchinista Lantier, minato da una tara ereditaria che lo spinge a uccidere le donne. L’intreccio di relazioni tra i protagonisti, di volta in volta vittime o carnefici, li condurrà verso un finale tragico da cui nessuno potrà salvarsi, mentre tutto intorno uomini e donne sono schiacciati dalla violenza e dalla miseria materiale ed emotiva. Mantenendo fede alle sue teorie sul romanzo naturalista, Zola indaga in modo spietato le motivazioni dei suoi personaggi e la società del Secondo impero francese, con la sua borghesia avida e ossessionata dalla ricchezza, utilizzando una lingua ricca e articolata, realistica e tecnicamente precisa, resa magistralmente nella nuova traduzione di Daniele Petruccioli, che ha curato anche gli apparati del volume.
Daniele Petruccioli è uno scrittore e traduttore italiano (n. Roma 1970). Diplomato all’Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico, si è occupato per anni di teatro. Laureato in Lingue presso l’Università della Tuscia di Viterbo, collabora con varie case editrici come traduttore da portoghese, francese e inglese. Insegna traduzione dal portoghese e teoria della traduzione presso l’università di Roma Unint. È autore di due saggi dedicati alla traduzione: Falsi d’autore. Guida pratica per orientarsi nel mondo dei libri tradotti (2014) e Le pagine nere. Appunti sulla traduzione dei romanzi (2017). Del 2020 è il suo primo romanzo La casa delle madri a cui nel 2023 è seguito Si vede che non era destino.
Eleonora minaccia i vicini con l’acido muriatico; Anna Maria, ex tossicodipendente, aggredisce chi le sta intorno; Ludovica ha sviluppato un’ossessione per la chirurgia estetica e vorrebbe rifarsi le orecchie, sebbene le sue orecchie non abbiano nessun problema apparente; Piero, poco più che ragazzo, si prostituisce; Giobatta conduce la sua guerra contro i medici del Reparto psichiatrico; infine, c’è Palma, abusata dal suocero. E ancora le sorelle Lercari, Angiolina, Charles, Martino, Elena… Cosa hanno in comune tutte queste storie? I Cento Imperfetti Mondi sono vite differenti, accomunate dal fatto di riempire altrettante schede cliniche. Vicende reali, ricostruite… certamente verosimili. Vite, non casi. Due autori, due stili, un unico approccio alla scrittura e alle storie. Attraverso la scelta narrativa, ai «matti», agli esclusi, agli ultimi vengono restituite sensazioni, pensieri, dignità. Giacinto Buscaglia e Franca Pezzoni, psichiatri, firmano questa raccolta di racconti, ciascuno dei quali spoglia medici e pazienti dalle loro maschere, mostrandoli per quel che sono: uomini e donne.
Franca Pezzoni e Giacinto Buscaglia, psichiatri. Hanno lavorato per tutta la loro vita professionale nei Servizi psichiatrici territoriali di Genova e di Albenga. Sono autori di vari articoli scientifici su automutilazioni, Internet e riti antichi, urgenze psichiatriche nei testi di Plauto, tanto per citare gli argomenti meno insoliti. Pezzoni ha scritto “A caval donato” (2008), Bucaglia “Il medico di Aquilia. Cinque racconti in giallo” (2007), “L’amore in fondo” (2013) e “La mia Laigueglia” (2015). Insieme hanno scritto “Parlare di follia. Esperienze di vita quotidiana nella pratica psichiatrica” (2006) e “La porpora e il nero. La forza degli uomini imperfetti” (2009).
L’intraprendente giornalista hacker Enrico Radeschi si ritrova al centro di una serie di misteri che scavano nelle pieghe più oscure di Milano: l’omicidio di una giovane donna dal passato pieno di ombre e il clamoroso assalto a un furgone portavalori. In gioco però c’è molto di più. Fra le strade avvolte dal gelo di febbraio, un’ombra crudele si fa largo nella mente del Danese, il suo fedele compagno di avventure: la figlia, che credeva morta in un attentato, potrebbe essere sopravvissuta, ma come rintracciarla? Decisi a risolvere questi enigmi, Radeschi e il Danese si sostengono a vicenda in un pericoloso intreccio di mosse azzardate e scelte difficili. In sella al Giallone, la sua inseparabile Vespa gialla del ’74, Enrico si lancia anima e corpo nelle indagini, mosso non solo dalla sete di giustizia, ma soprattutto dalla brama di vendetta. Affrontando nemici inaspettati, scoprirà alleanze inedite e una nuova compagna d’avventura: Liz, giovane quanto ingegnosa hacker, pronta ad affrontare ogni pericolo pur di aiutarlo. Tessendo una trama avvincente, Paolo Roversi offre al lettore un romanzo denso di atmosfera, in cui i colpi di scena si succedono incalzanti lungo le vie trafficate della metropoli, illuminate da una luce fioca che cela inquietanti segreti, mentre Radeschi è impegnato in una delle sfide più ardue della sua vita, prigioniero di una verità capace di sconvolgere ogni sua convinzione.
Paolo Roversi è nato il 29 marzo 1975 a Suzzara (Mantova). Scrittore, giornalista, sceneggiatore e podcaster, vive a Milano. Collabora con quotidiani e riviste ed è autore di soggetti per il cinema e per serie televisive, spettacoli teatrali e cortometraggi. Tiene corsi di scrittura crime per la scuola Holden di Torino e per Feltrinelli Education. I suoi romanzi sono tradotti in diversi Paesi.
Si è laureato in Storia contemporanea all’Università Sophia Antipolis di Nizza (Francia) con una tesi sull’occupazione italiana in Costa Azzurra durante la seconda guerra mondiale. Nel novembre 2022 ha rappresentato il giallo italiano alla SIBF | Sharjah International Book Fair la più importante fiera letteraria del mondo arabo a Dubai. Il suo ultimo romanzo, uscito il 23 gennaio 2024, s’intitola L’ombra della solitudine pubblicato da Marsilio.
Manish ha sedici anni e vive insieme al padre, che piú che un genitore sembra un coinquilino distratto. La sua vita a Londra è quella che vorrebbe qualsiasi sedicenne: nessun divieto, nessuna raccomandazione, nessuna domanda quando rientra a casa. L’ideale per lui, che è cosí taciturno.
Finché una mattina d’estate, all’insaputa di tutti, prende un aereo per Roma. È proprio in quella città a lui sconosciuta che, durante una retata al parco, i poliziotti lo arrestano per spaccio. Manish però continua a tacere. Sua madre vive a Genova, e quando la informano dell’arresto lascia di corsa i bambini e il nuovo marito per raggiungere quel suo primo figlio cosí enigmatico.
Eppure in poche ore, inspiegabilmente, Manish viene rilasciato con tante scuse da parte delle forze dell’ordine. I poliziotti sorridono, minimizzano: sembrano avere troppa fretta di chiudere il caso. Cos’è successo davvero in quel parchetto di Roma? La madre potrebbe fare finta di niente, tornare alla sua vita e accontentarsi del pericolo scampato. Ma nello sguardo del figlio intravede un segreto piú grande di lui. E allora sceglie di andare nella direzione opposta, dritta al cuore di un mistero dove la posta in gioco è il futuro di tutti loro.
Libro dopo libro, Giorgio Scianna sta mettendo insieme una mappa dell’oggi: nessuno come lui sa parlare cosí schiettamente agli adolescenti, e ai loro genitori. Stavolta al centro del racconto c’è la responsabilità delle proprie scelte, la fiducia, il bisogno di indipendenza, gli errori degli adulti quando una famiglia si spacca.
Senza dirlo a nessuno è un libro che ci ricorda a ogni pagina quanto l’adolescenza – anche per chi ne è lontanissimo – sia un affare maledettamente serio.
Giorgio Scianna è nato nel 1964 a Pavia, dove vive, lavorando a Milano. Per Einaudi ha pubblicato i romanzi Fai di te la notte (2007, vincitore del Premio Comisso), Diciotto secondi prima dell’alba (2010), Qualcosa c’inventeremo (2014), La regola dei pesci (2017, vincitore del Premio internazionale di letteratura Città di Como), Cose piú grandi di noi (2019, vincitore del Premio Grazia Deledda) e Le api non vedono il rosso (2021, vincitore del Premio Letterario Chianti). Grazie al progetto Lo struzzo a scuola, con i suoi libri ha visitato piú di duecento scuole italiane, incontrando migliaia di studenti e diventando un punto di riferimento per gli insegnanti.
Un’autobiografia indiretta, l’elogio di un’Italia migliore e un libro per scoprire l’arte come macchina per pensare ed esercizio di libertà.
Renato Guttuso e Cesare Garboli, Antonio Tabucchi e Andrea Zanzotto, Carlo Azeglio Ciampi e Giulia Maria Crespi: sono solo alcuni dei protagonisti della cultura che Settis ha conosciuto durante la sua lunga carriera. Uomini e donne straordinari, còlti secondo una prospettiva diversa da quella nota al grande pubblico. Compagni di viaggio – a volte per un solo incontro, a volte legati da un’amicizia duratura – in una vita straordinaria, trascorsa a studiare il mondo antico, a mettere in connessione cultura alta e arte popolare, e a interrogarsi sul futuro del classico.
Salvatore Settis archeologo e storico dell’arte, ha diretto il Getty Research Institute di Los Angeles e la Normale di Pisa. È presidente del Consiglio scientifico del Louvre. Accademico dei Lincei, ha avuto due lauree honoris causa in giurisprudenza (Padova e Roma 2). Collabora con «la Repubblica», «Il Sole 24 Ore» e «l’Espresso». Tra i suoi libri pubblicati per Einaudi ricordiamo Italia S.p.A. L’assalto al patrimonio culturale (2002), Futuro del ‘classico’ (2004), Paesaggio Costituzione cemento. La battaglia per l’ambiente contro il degrado civile (2010, 2012 e 2019), Azione popolare. Cittadini per il bene comune (2012), Costituzione incompiuta. Arte paesaggio ambiente (2013, con A. Leone, P. Maddalena e T. Montanari), Se Venezia muore (2014), Costituzione! (2016) e Architettura e democrazia (2017).
Perchè i graphic designer impiegano così tanto tempo a cercare il font perfetto? E poi, si dice il font o la font? Perchè il comic sans è così dileggiato dai più? E cosa possiamo dire del povero Papyrus?
Ne parleremo durante un appuntamento che vedrà prima la presentazione di Piccolo manuale illustrato per cercatori di font edito da Il Saggiatore, a cui seguirà un laboratorio pratico alla scoperta dei caratteri tipografici e delle loro peculiarità.
Studio Rebigo si occupa di illustrazione, fumetto e progettazione grafica. Siamo convinti che ogni storia possa essere raccontata e rebigo ti aiuta a farlo offrendo una veste nuova ed originale alle tue idee.
C’è un ladro golosone in città: qualcuno ha rubato la marmellata dalla credenza della signora De Elefantis e questo è sicuramente un caso per l’Investigatto!
Il ladro sembra inafferrabile e solo tu puoi aiutarlo a risolvere questo complicato enigma.
Vuoi essere il suo assistente? Raccogli gli indizi, aguzza l’ingegno e cerca di capire chi sia il colpevole!
Svolgimento:
Ci saranno tre contenitori con foglietti ripiegati. Ogni barattolo indica una pecularietà (10x ogni barattolo, 30 totali): ANIMALE, CARATTERISTICA PECULIARE, ABBIGLIAMENTO.
Ad ogni bambino (o a 3 bambini scelti a caso, dipende dal numero totale di bambini e dal tempo che si ha a disposizione) viene chiesto di pescare un foglietto per ogni barattolo.
Quello che si otterrà dall’insieme delle caratteristiche sarà il nostro colpevole da disegnare!
Studio Rebigo si occupa di illustrazione, fumetto e progettazione grafica. Siamo convinti che ogni storia possa essere raccontata e rebigo ti aiuta a farlo offrendo una veste nuova ed originale alle tue idee.
Il romanzo si apre con un ricco broker svizzero che durante una corsa mattutina intorno al suo castello nelle Langhe s’imbatte nel cadavere denudato di una ragazza. A condurre le indagini è il commissario Gualtiero Bova, detto il Pinguino per il suo fisico poco atletico e il suo amore per il nuoto (anche nella stagione invernale). Con l’aiuto della sua pittoresca squadra, composta da alcuni elementi validi e altri meno, il Pinguino in breve riesce a risalire al nome della vittima: si tratta di Polly Levi, un’inglese che viveva in Italia da due anni su un furgone camperizzato mantenendosi con lavori saltuari. Muovendosi tra le Langhe, dove il commissario è stato trasferito per punizione e la Liguria di cui è originario, Orso Tosco mette in scena anche un loschissimo Notaio; un ex detenuto gobbo pronto a tutto; uno scrittore fasullo che sfrutta il talento e la devozione della moglie e proietta sulla scena letteraria un commissario pieno di intuito e di debolezze, che tiene alta la tradizione del Maigret di Simenon.
Orso Tosco è nato a Ospedaletti nel 1982. Scrittore e sceneggiatore, ha pubblicato racconti, romanzi e poesie. Tra i suoi libri ricordiamo London voodoo (minimum fax 2022) e Nanga Parbat. L’ossessione e la montagna nuda (66THAND2ND 2023). Questo è il suo primo romanzo per Nero Rizzoli.
Vita, morte e miracoli del pane più antico di tutti i mari. Come nasce la galletta del marinaio?
Farina, acqua, lievito e pochissimo sale sono gli ingredienti di questo umile disco biscottato. Nei luoghi di mare esiste ancora e porta il nome di “galletta”; lo si può trovare, nella sua classica forma leggermente ovale e un po’ schiacciata, sulle mensole dei panifici o nelle credenze delle vecchie case di paese.
Come nasce la sua storia? A scuola abbiamo conosciuto le imprese dei grandi navigatori del passato: esplorazioni, rotte avventurose, sanguinose conquiste. Della vita di bordo dei marinai, però, sappiamo ben poco. Predrag Matvejević ha trascorso gran parte della vita intento ad osservare popoli e abitudini, annotando sui suoi taccuini ogni testimonianza relativa alle vicende millenarie di questo cibo. Il suo sguardo acuto ci ha restituito curiosità di cultura materiale in cui presente e passato si mescolano poeticamente.
Cosa è stata e cosa è adesso la galletta del marinaio?
Questa pratica biografia illustrata svelerà qualche indizio, ricordandoci che ogni ricetta – dalla caponnadda al cappon magro – è sempre il risultato di una misteriosa alchimia.
Testi di Silvia Pesaro e illustrazioni di Fatomale
Tuss è una casa editrice itinerante alla ricerca di “sovrapposizioni confinanti” e di nuove sperimentazioni estetiche, legata al territorio e nello stesso tempo attenta ai legami tra diverse culture e identità. La nuova collana Ligurine è dedicata alla Liguria e ai piccoli dettagli del territorio; alla bellezza di tutto ciò che è sfuggente ma non per questo invisibile.
Quando lo scrittore Jim Winter, in pieno lockdown, decide di offrire un workshop online a cinque aspiranti autori, non può nemmeno immaginare quello che lo aspetta. La regola è una sola: il completo anonimato di insegnante e allievi. Tra le storie inviate spicca quella scritta da Deirdre, che racconta la tragica fine di Mattie Lantry, un ragazzo solitario e isolato dai coetanei, ritrovato senza vita all’interno di un cimitero a soli diciassette anni nell’ormai lontano1980. Mentre Deirdre invia un capitolo dopo l’altro, agli occhi attoniti di Winter appare sempre più evidente che gli eventi raccontati assomigliano molto, troppo, a un episodio della sua gioventù. L’ambientazione, i fatti, persino i nomi sono gli stessi. Chi è Deirdre e come fa a conoscere ogni dettaglio di quella storia? E in che modo Winter è coinvolto in ciò che è accaduto? Per scoprirlo dobbiamo tornare nei luoghi dove tutto è cominciato, in un piccolo borgo di pescatori irlandese sferzato dal maree dal vento. Qui Jim Winter incontrerà le sue vecchie conoscenze e dovrà riportare a galla un passato che credeva sepolto: il doloroso segreto che lo tormenta da tutta la vita…
William Wall, nato a Cork nel 1955, è autore di romanzi, raccolte di racconti e poesie. Il suo romanzo This is the Country, del 2005, è stato selezionato per il Man Booker Prize. Nel 2017, con la raccolta The Islands, è stato il primo autore europeo ad aggiudicarsi il Drue Heinz Literature Prize, prestigioso premio americano per racconti in lingua inglese. Vive tra l’Irlanda e la Liguria, a Camogli, e traduce dall’italiano.
Via Balbi 40
Stradone S.Agostino 37
Piazza Stella 5/1
Piazza Cambiaso 1
L’Amico ritrovato
via Luccoli 98 r
Book Morning
via della Maddalena 56 r
Bookowski
vico Valoria 40 r
Giunti al Punto
via degli Orefici 37 r
Libreria San Paolo
piazza Matteotti 31/33
Libreria Coop
Calata Cattaneo 1 – Porto Antico
Libraccio
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Libreria del Centro Storico
via San Pietro della Porta 13 r
Ex Libris
vico Dietro il Coro della Maddalena 23
La Bancarella
piazza Banchi 27 r
Books in the Piazza
via di Canneto il Curto 12 r
La Libreria di Michela F.
vico Casana 37 r
Bozzi antica libreria Beuf
via San Siro 28r
Libreria antiquaria Dallai
piazza De Marini 11
Libreria antiquaria Borgolungo di Z. Zali
via Garibaldi 6 r
L’Amico Immaginario
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Rebigo studio illustrazione
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Mom Art
via San Bernardo 47 r
Mascherona Studio d’arte
salita di Mascherona 16 r
Kora
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Kowalski
via dei Giustiniani 3 r
Caffè Museo La Bottega del Conte
via delle Grazie 47 r
Campagna amica
via del Campo 9 r
Librido
piazza dei Truogoli di Santa Brigida 29
Paccottiglia
via di Canneto il Lungo 67 r
Viadelcampo29rosso
Via del Campo 29 r
Circolo culturale U.S. San Bernardo
via delle Grazie
Tiqu Teatro internazionale di quartiere
piazza Cambiaso 1
Franca Giannini
Presidente Associazione “Vivere il Centro Storico di Genova”
Ideazione, Progettazione e Curatela
Maria Cristina Alloisio
Direttivo Associazione “Vivere il Centro Storico”
Coordinamento Organizzativo e Marketing
Ace & Flanaghan
Ideazione Grafica e Gestione materiali di comunicazione
Alessio Aronne
Segreteria organizzativa
Giulia Villabruna
Social Media Marketing
Paola Bertoni
per Montereggio Booktown italiana e Premio Bancarella
Ilaria Crotti
per appuntamenti falsoDemetrio
Federica Vinelli, Daniele D’Agostino, Tiziana Cogorno, Valentina Fusco, Manuela Beccarini
per la Direzione politiche culturali del Comune di Genova
Un ringraziamento particolare a Sergio Noberini – Luzzati Foundation e a Loredana Trestin – Divulgarti
Si ringrazia il DAD Dipartimento Architettura e Design per la disponibilità