I folgorati

Einaudi. Supercoralli

La vita è ostinata, e Vera lo sa bene. Quando scopre di essere di nuovo malata (della stessa malattia che ha portato via sua madre, e molte donne della sua famiglia), suo padre Zeno le offre ospitalità nella casa dove da anni vive ormai solo – la «Settimana Enigmistica» sempre sul davanzale del bagno, con le caselle riempite a caso, perché i vuoti sono insopportabili. 

La loro è una famiglia monca ma vitale, spiritosa, dirompente. Nora è la sorella minore, gestisce da sola una figlia di dieci anni e un negozio di borse dove ha provato a far lavorare Vera, ma lei stava al computer a scrivere anziché inserire fatture. Vera infatti ha sempre inseguito, oltre alla libertà, il sogno di diventare scrittrice: però «le storie bisogna pure finire di raccontarle», non lasciarle a metà, impantanate, un po’ come la sua vita. L’amore accidentato con Franco – che riesce a farsi venire un attacco di panico mentre l’accompagna a una visita di controllo – non è l’àncora sicura per affrontare la nuova burrasca. Meglio tornare nella casa in cui è cresciuta, da quel cocciuto di suo padre, che pur di non far vedere a un medico la gamba che gli pulsa gira solo con scarpe di tela sfondate. 

Ed è proprio in una stanza chiusa a chiave di quella casa che Vera scopre decine di quaderni fitti fitti di parole: suo padre ha scritto un romanzo? Ma se ha la quinta elementare. Chissà se sono le storie che ci salvano, o siamo noi a doverle salvare. 

Un romanzo dalla grazia rara che sa tenere insieme il riso e il pianto, perché è l’ironia la chiave di tutte le salvezze.

Susanna Bissoli (Verona 1965) ha studiato lingue, mediazione culturale e didattica dell’italiano per stranieri. È autrice della raccolta di racconti Caterina sulla soglia (2009) e del romanzo Le parole che cambiano tutto (2011), entrambi pubblicati da Terre di Mezzo. Appassionata di teatro, da circa vent’anni conduce laboratori di narrazione interculturale, specialmente con gruppi di donne.

Un millimetro di meraviglia

Sperling & Kupfer, 2024

Il ristorante del loro primo appuntamento, Rossano con i capelli tagliati di fresco e la barba incolta: a Nina sembra una serata perfetta. È convinta che finalmente le chiederà di sposarlo, e per l’occasione indossa il suo adorato vestito rosso. Tutto sembra come dovrebbe essere, fino a quando Ross pronuncia le fatidiche parole: «Ti devo parlare». E, andandosene, lascia Nina da sola, affranta, a pensare a tutto ciò che avrebbe potuto essere e non sarà mai. Nella stessa sera, qualcun altro vive un tremendo dolore: è un uomo anziano, che affida a un diario i suoi pensieri per la figlia, con cui non parla più. Non sa cosa farsene della sua vita, e passa le notti insonni a controllare quali lampioni non funzionano, per segnalarli al comune. Infine, un uomo tormentato, dall’animo oscuro, diventa il protagonista di un delitto che coinvolgerà Genova, Nina e l’anziano signore. Tre personaggi legati dal filo rosso del destino, tre voci narranti distinte, tre vicende che si intrecciano prendono vita nei caruggi, in un romanzo fatto di contrasti: dolce e amaro, felicità e malinconia, fallimento e rinascita. Manuel Bova si conferma un brillante narratore di storie suggestive e reali, capace di adattare il suo stile anche ai temi più duri come la violenza sulle donne e di tenere il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.

Manuel Bova nasce a Genova il 3 febbraio 1983. Nel 2020 apre la pagina Facebook Manuel Bova Autore, dove ogni giorno pubblica un racconto e si fa notare raggiungendo quasi 100.000 followers in pochissimo tempo. Nel 2023 pubblica con Sperling & Kupfer il suo primo romanzo intitolato Al mare non importa, che riscuote grande successo. Un millimetro di meraviglia è un’opera che lo costringe a uscire dalla sua zona di comfort esplorando nuove forme di scrittura, che lo portano a confrontarsi con tematiche impegnate mantenendo uno stile fresco e immediato.

Artemisia

Mondadori, 2023

“Artemisia” è il nome di un’artista diventata emblema di ribellione alla violenza sulle donne grazie al romanzo che le ha dedicato Anna Banti, nel 1947 dopo la ricerca e la rielaborazione degli atti del processo per stupro. 

A cura di Daniela Brogi, la nuova edizione Oscar Mondadori usa e confronta parole e immagini per riflettere sui modi in cui la letteratura può raccontare la vita di una pittrice valentissima.

Brogi Daniela è Professoressa Associata di Letteratura Contemporanea. Le sue ricerche riguardano le forme della narrazione; letteratura e visualità; critica cinematografica; cultura visuale; la scrittura d’autrice in prospettiva storico letteraria. Fa parte del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani e della Giuria del Premio Campiello. Il suo libro Lo spazio delle donne, Einaudi (2022) ha ottenuto un riconoscimento speciale nel Premio I Fiori Blu; è arrivato in finale al Premio Rapallo Scrittrici e al Premio Napoli. Ha curato Artemisia, di Anna Banti, per Mondadori (2023).

La Calabria del Diritto

Youcanprint, 2024

Il libro si propone di fornire argomenti e offrire spunti idonei a inquadrare una particolare storia giuridica che, seppure molto risalente nel tempo, presenta sorprendenti aspetti di attualità. Partendo dalla forza diacronica di alcuni fenomeni culturali riconducibili alla grecità coloniale e ponendo in risalto i caratteri giuridici di antichi materiali, nel testo si ammette la possibilità di scorgere gli albori della tradizione giuridica occidentale presso popolazioni stanziate nell’area confini della Calabria dei giorni nostri.

Contestualmente, alla luce di accurate indagini condotte sulla scorta delle fonti storiche e letterarie nonché delle evidenze epigrafiche, numismatiche e archeologiche, le pagine del volume nutrono l’ambizione di tracciare i fondamenti di un diritto magno greco inteso come categoria sistematica in cui collocare figure e istituti ideati e prodotti in quel contesto territori le e storico. Prefazione di Leonardo Spataro. Postfazione di Dario Cutaia.

Il grande libro della fantasia

Il Saggiatore, 2023

Il grande libro della fantasia presentato in forma laboratoriale ci invita a esplorare alcune fra le tante possibilità della fantasia attraverso riflessioni e giochi linguistici, numerici e artistici ideati dall’autore. Impareremo a capovolgere le prospettive, a moltiplicare le idee, a conoscere la fantasia secondo informazioni tecnico-scientifiche, a trasformare l’ordinario in straordinario.

Massimo Gerardo Carrese vive in provincia di Caserta ed è studioso di fantasiologia. Analizza gli aspetti scentifici, umanistici, ludici e artistici della fantasi, dell’immaginazione e della creatività. Dal 2001 si occupa di fantasia, immaginazione e creatività e dal 2006 svolge in ambito universitario, scolastico e sociale la professione di fantasiologo.

Che venga la notte

Nottetempo, 2024

Donato Bilancia diventa un ladro d’appartamenti e un giocatore d’azzardo, è un piccolo delinquente come tanti, anche se non smette mai di ingrandire ai propri occhi e a quelli altrui la sua statura criminale. Finché d’improvviso, per ragioni mai pienamente comprese e forse incomprensibili, dopo una presunta truffa ai suoi danni da parte di due biscazzieri, si trasforma in assassino e quindi in spietato serial killer. 

Che venga la notte è la storia di un “incubo straripato dal regno del sogno a quello dell’atto”, un romanzo che non ha paura di fissare lo sguardo dentro l’abisso più profondo.

Alessandro Ceccherini è nato in Toscana nel 1985. Ha pubblicato racconti su diverse riviste letterarie, tra cui TerraNullius, Altri Animali, SPLIT e Narrandom. Esordisce nel 2022 con Il Mostro. Che venga la notte è il suo secondo romanzo.

Al buio si vede meglio la luce

Il Canneto Editore, 2024

Folco, il protagonista di questo romanzo, ha affrontato un’avventura di oltre 3000 miglia in barca a vela in cui è venuto a conoscenza delle leggi del mare, che non lo abbandoneranno più.
Le onde e gli imprevisti delle acque rappresentano infatti un vero e proprio pellegrinaggio nelle profondità dell’animo umano.
Ma cosa accade quando alla fine del percorso si torna sulla terraferma?
Sarà a terra, a scuola, nel ruolo di docente che Folco scoprirà che anche la superficie terrestre ha le sue regole e la scuola, come luogo di formazione e di cultura, diventerà insegnante silenziosa.
La vitalità degli studenti, il mondo degli adolescenti con le sue complessità e semplicità si insinueranno nella sua vita indicandogli come una mappa la rotta da seguire.
Sarà solo allora, dall’unione tra i precetti del marino e del terreno, che la vita potrà ripartire.

Andrea Contini (Genova, 1973) si è formato in Filosofia e Bioetica alla Sorbona e all’Università di Ginevra, per poi conseguire un dottorato di ricerca in Scienze Umane all’Università di Parigi XII. Ha svolto per diversi anni cicli di lezioni all’Università di Genova in Antropologia culturale, Bioetica e Filosofia Morale e ha pubblicato numerosi saggi e articoli in Italia e all’estero. Nel 2019 ha compiuto con la barca a vela Pole Pole il periplo d’Italia per sensibilizzare sull’autismo. È autore del romanzo Vite sottosopra (Robin Edizioni, 2018) e Benvenuto Primo (Il Canneto Editore, 2020). Questo è il suo ultimo romanzo.

Bagai

Einaudi. Unici

Di cose da offrire a un ragazzo di diciott’anni, Pandino non ne ha poi molte: novemila abitanti, quindici bar, dieci parrucchieri, cinque pizzerie d’asporto, una torre dell’Enel dove s’intrecciano i graffiti d’intere generazioni, due chiese, un santuario, neanche una libreria. Elia vive da sempre nei confini di questo perimetro: la scuola, qualche festa, il migliore amico attivista che cerca invano di scuoterlo con le sue battaglie politiche, il padre che ce la mette tutta anche se non basta mai. 

Quando all’improvviso fa capolino nella sua vita, Camilla può sembrare un lampo di luce, ma con lui – e con la sua apatia, con il muro che anno dopo anno ha costruito tra sé e il mondo – è tutto piú difficile. Perché dentro gli brucia un dolore incontrollabile, che pulsa sempre. Una sofferenza che sommerge ogni cosa, anche le poche a cui tiene davvero. 

Elia è uno che ferisce chi gli è vicino, inavvertitamente; vorrebbe aprirsi, ma non sa da dove iniziare. E Camilla, con le sue unghie smangiate, con il suo sguardo che è «come un’infezione», con la musica, con i libri, questo ghiaccio prova a scioglierlo: la fine della scuola però è dietro l’angolo, e subito dopo bisognerà inventarsi un futuro lontano da lí, perché in fondo nessuno «sprecherebbe tutta la vita in una merda di palude». Difficile, comunque, immaginare il dopo: «Metà di noi finirà in un’università olandese, l’altra metà a servire in un pub a Londra, che adesso esce pure dall’Europa… vabbè, facciamo Berlino». Samuele Cornalba ha poco piú di vent’anni e nel suo primo romanzo ha semplicemente raccontato ciò che conosce meglio: come funziona la testa di un ragazzo nato nel 2000. Ci trascina nella storia di Elia con naturalezza, a colpi di immagini poetiche e dialoghi di un’autenticità spiazzante. Basta un attimo per specchiarci tutti, giovani o meno, nella sua scrittura. Per riconoscerci. 

Samuele Cornalba è nato nel 2000, studia Lettere all’università e vive a Pandino. Bagai è il suo primo romanzo. 

Eredità nera

Fratelli Frilli, 2024

Genova, giugno 2015. Bruno Sartori è un insegnante quarantenne introverso e solitario, la cui vita è stata segnata irrimediabilmente dall’incidente stradale che l’ha reso orfano quando era giovanissimo. Vive a Genova in compagnia dell’anziano e burbero zio Cesare, che una mattina scompare senza lasciare traccia di sé. Bruno non immagina che andando alla sua ricerca scoperchierà un passato oscuro di cui non aveva mai minimamente avuto sentore. Mentre l’indagine dei carabinieri fatica a individuare una pista, Bruno riceve strane telefonate e viene pedinato. Ad aiutarlo finalmente a riannodare i fili della misteriosa vita parallela dello zio è Andrea Rovera, sottufficiale dei carabinieri poco incline a seguire i regolamenti e le etichette. Scavare nel passato della famiglia Sartori per Bruno e Andrea significa muoversi tra Genova e Torino confrontandosi con alcune delle pagine più controverse della storia italiana del Novecento, svelare segreti che qualcuno vorrebbe restassero celati per sempre e per i quali è disposto a uccidere. Significa, però, anche imprimere una svolta alla propria esistenza e, forse, per la prima volta aprirsi a un sentimento mai vissuto prima. Nonostante un passato intriso di sangue. Nonostante un’eredità nera come la morte.

Sabrina De Bastiani, nata a Genova il 29 febbraio 1972, laureata in Lingue e letterature straniere, redattrice di Thrillernord, per cui cura recensioni e interviste, è autrice di racconti pubblicati sulle riviste “Confidenze” e “B-Magazine” (Bookabit) e su antologie, tra cui Genovesi per sempre (Edizioni della Sera, 2019), Sei un mito 4.0 (Erga Edizioni, 2019).

Daniele Cambiaso, nato a Lavagna (GE) il 14 giugno 1969, insegnante, è autore di racconti e romanzi, scritti anche a quattro mani. Tra questi ricordiamo i romanzi Ombre sul Rex (Fratelli Frilli Editori, 2008); Off Limits (21 Editore, 2015); L’ombra del destino (Rusconi, 2010) scritto con Ettore Maggi; La logica del burattinaio (Ed. della Goccia, 2016); Nora, una donna (Ed. Eclissi, 2017), il romanzo per ragazzi Lara e il diario nascosto (Fratelli Frilli Editori, 2018), Le apparizioni pericolose (Golem, 2021) scritti con Rino Casazza. Ha curato numerose antologie tra cui assieme ad Angelo Marenzana l’antologia Enigmi in camicia nera (La Torre dei Venti, 2021).

Galassie parallele, storie di artisti fuori norma

Il Canneto, 2019

“Questo libro – spiega Marco Ercolani – è un’incursione nelle opere e nelle vite di artisti italiani “fuori norma”, eretici creatori di insensate e inutili bellezze, dal Novecento fino ai giorni nostri – pittori, disegnatori, scultori, musicisti, poeti, estranei a ogni canone, percepiti nell’ottica di una via non maestra, che traversa i territori della conclamata o nascosta follia. Nell’essere “inadatti alla vita” pulsa l’energia sotterranea della vita e dell’arte, e il solo modo di costruire una ragione nuova è vivere intensamente la polifonia delle non-ragioni che la nutrono, senza temerne la complessità. Gli artisti citati non sono tutti contrassegnati dai sintomi evidenti della malattia mentale ma ogni artista è stato traversato in un certo periodo della sua vita da un turbamento psichico capace di amplificare, come cassa di risonanza, l’originalità utopica del suo pensiero-opera”.

Marco Ercolani (Genova, 1954), psichiatra e scrittore, è autore di saggi, romanzi e raccolte poetiche. Con Turno di guardia ha vinto nel 2010 il Premio Montano per la prosa inedita.

Storie fantastiche di isole vere 

Einaudi. Frontiere

Isole contese, abbandonate, conquistate e riconquistate, vendute e amate, incantate e stregate, plasmate dal vento che le abbraccia e le sferza, luoghi dell’origine e dell’utopia, inaccessibili, invisibili, isole che non sono isole, appena affioranti, quasi penisole: da Cipro ad Alcatraz, da Tortuga alle Galápagos, quando parliamo di isole – secondo il narratore di questo libro – parliamo di profezie, messaggi in bottiglia affidati alle acque. Che cosa vogliono comunicarci, le isole, con la loro presunzione di pensarsi come centro del mondo, di credere che tutto giri attorno a loro, come in realtà fanno solo le correnti e i pesci? La cosa piú difficile di fronte a un’isola è semplicemente leggerla, capire quale lingua parla e quale inesauribile racconto mormora il mare frangendosi sugli scogli. 

Storie fantastiche di isole vere descrive l’incontro di due personaggi. Il primo è un narratore, il Pilota, un marinaio che ha navigato su ogni rotta ed è sbarcato in ogni porto, e possiede perciò la saggezza dell’esperienza, quella vera, che si deposita lentamente nel corso di una vita. Sorseggiando un bicchiere di vino Pigato o di rum, fumando una delle sue sigarette papier maïs, pescando nella baia a bordo di una lampara o osservando il mare dall’alto della collina, con il suo affabulare ipnotico e avvolgente il Pilota irretisce chi lo ascolta, lo piglia all’amo, lo cattura, iniziandolo all’insulomania, il culto, o malattia, degli ultimi discendenti di Atlantide.

Il secondo personaggio si limita per lo piú ad accogliere e raccogliere i racconti dell’altro, ma senza chi ascolta non esisterebbe chi narra, senza lettore non ci sarebbe scrittore. Il porto in cui i due si trovano è quello di Genova, dove «quando vedi una nave enorme sfilare piano in fondo alle vie, ti chiedi se sta salpando lei o se sta salpando la città»; il molo su cui passeggiano è «una rampa verso l’ignoto, una macchina della fantasia: se non salpi con una nave, lo fai con il desiderio o con i ricordi». E il testo che compongono insieme è un isolario, ovvero un libro anfibio, per metà vero e per metà fantastico: un inno al mistero e all’inquieta bellezza delle isole, e quindi all’arte del racconto, e all’oceano delle storie.

Ernesto Franco è nato a Genova nel 1956. Ha tradotto Octavio Paz, Álvaro Mutis e Julio Cortázar. Di Cortázar ha curato la Pléiade con tutti i racconti (1994). Ha pubblicato Isolario (Einaudi 1994), Vite senza fine (Einaudi 1999) e Donna cometa (Donzelli 2020). 

Estranei

Nottetempo, 2024

Che cosa significa insegnare in una classe dove convivono nazionalità e culture che sembrano incompatibili tra loro? Che forma prendono i dialoghi e i pregiudizi quando si mettono insieme destini e idee che altrove non si incontrerebbero mai? Dalle tragicomiche telefonate d’inizio anno scolastico per raccogliere le iscrizioni alle discussioni appassionate ed estenuanti su Dio, dal cammino trionfale del Marocco durante i Mondiali di calcio del 2022 alla scomparsa di una studentessa indiana che la famiglia vorrebbe costringere a un matrimonio combinato, Gazzoli racconta con humor, autoironia e alla larga da ogni tono enfatico la realtà – decisamente “fuori dal comune” – che incontra tra i banchi di scuola. 

Alessandro Gazzoli è nato a Edolo, in Valcamonica, nel 1986. Dopo la laurea e il dottorato in Lettere, insegna da alcuni anni in un centro di istruzione per adulti in provincia di Trento. Nel 2022 ha pubblicato il saggio Auto da fé. Rileggere Giorgio Manganelli (Mimesis).